sabato 12 gennaio 2013

Mariangela Melato. Titoli di coda...


Mariangela Melato


Mariangela Melato non c'è più. Quello sguardo che lampeggiava dallo schermo, quelle mani di cui vedevi il fremito anche se sedevi nell'ultima fila a teatro, quella voce roca e inconfondibile, quell'accento di verità che permeava tutto il suo lavoro non ci sono più. O meglio, rivivono nel ricordo di chi l'ha vista recitare, di chi ha ascoltato quella voce carica di accenti e sfumature, che sapeva salire all'urlo e poi piegarsi in un sussurro di cui distinguevi ogni sillaba.
Mariangela Melato era una grande attrice tragica e una grande attrice brillante.
Sembra incredibile che la sua Medea potesse convivere con l'irresistibile bottana industriale socialdemocratica di «Travolti da un insolito destino...» eppure entrambi i registri erano perfetti.
Perfetti perché pieni di verità.
Mariangela Melato era bella di una bellezza insolita e imperfetta ma indiscutibile, nella quale lei credeva pochissimo. Sembra che Renzo Arbore, suo compagno di vita per molti anni, un giorno sul set le abbia detto: «E smettila con questa mania di voler essere la brutta intelligente a tutti i costi, mi dispiace per te, ma tu sei bellissima!»
Ma a lei la bellezza quasi non serviva, perché il temperamento e la personalità oscuravano il resto, come in un altro caso celebre: la perduta Monica Vitti.
La macchina da presa l'amava pazzamente e basta guardare uno dei suoi film per rendersene conto: non c'è un fotogramma in cui il volto non abbia una presenza forte e questo è il retaggio di chi, a teatro, deve arrivare fino all'ultimo strapuntino della galleria. Eppure non c'era nulla di caricato o enfatico in lei, che nei primi piani usava solo gli occhi come mezzo espressivo, consapevole del loro appeal. Aveva un sorriso largo e comunicativo ed è invecchiata con grazia ed eleganza, senza cedere alle seduzioni della chirurgia mostrificante.
Ha attraversato tutto il periodo magico del teatro e del cinema italiano, ha sposato cause umanitarie importanti e si è battuta per i diritti delle donne insieme a Tina Lagostena Bassi. 

Il XXI secolo si è aperto e continua con una serie di lutti nel mondo della cultura, della conoscenza, dell'arte e della ricerca della bellezza che ci lasciano più poveri e più soli.
Vittorio Gassman, tra il serio e l'ironico ebbe a dire:«Che farete senza di me?»
Effettivamente senza di lui, senza Mariangela Melato e Rita Levi Montalcini, solo per citare gli ultimi che hanno detto ça suffit, ce la caviamo peggio. Molto peggio.   

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